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La dodicesima è libera
Dissi le mie paure,
ma con occhi speciali
svelai solo a me stessa
i suoi trucchi: lo vedevo.
E m’ingannai in segreto
sull’amore.
Fu il caso a salvare
i miei piccoli anni,
a curare gli occhi
un cervo ferito.
Nel fitto del bosco,
pronta, sciolsi
le logore scarpe:
danzavo a piedi nudi,
sul sentiero del vento.
Un re poco vispo
e tutto chiuso in sé.
Volto maschile privo di colore.
Statua padrona.
Soldato stanco, storpio
e malandato nella fantasia.
La domanda e l’offerta?
Un aiuto stantio.
L’epico premio
un lesso rifatto.
Cecilia Ferretti
08/11/2013
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